Qualche anno fa ho sono stata a sentire un grande fotografo di Spilimbergo, Italo Zannier. A un certo punto ha detto una cosa che mi è rimasta impressa: «Se non sai cosa cercare, se non sai com’è fatta una piera [pietra], non la trovi neanche in Tagliamento! E per sapere cosa stai cercando devi avere passione, ti deve piacere una cosa, una cosa qualunque.»
Ci ho ripensato questa mattina che stavo facendo delle ricerche iconografiche per un lavoro e ho trovato un archivio di taccuini di un illustratore e grafico neozelandese, James Boswell. Io in realtà stavo cercando altro, ma andando per archivi è normale che capiti una cosa simile. E ho pensato insieme che fosse così bello che avessi trovato proprio questi taccuini, io che rompo l’anima a tutti con l’importanza dei taccuini: questi sono custoditi alla Tate Modern, e alcuni disegni sono di una modernità e di una freschezza pazzeschi.
«James Boswell, a genial, good humoured, prematurely white-haired, generous New Zealander, born in 1906 of Scots/Irish descent, the son of a schoolmaster.» Così dal sito. Ho poi trovato altre cose sue, tra cui questa copertina montata oggi dalla casa editrice Spital Fields Books su un suo vecchio disegno. Che meraviglia! E che legame tra i taccuini e il suo stile.
Vale sempre la pena di fare un disegno.